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Ciao a tutti, io sono Jodi Bruschi, uno scienziato. No scherzo, sono solo uno studente delle medie, con tanti amici e amiche, parenti e conoscenti.

1 maggio 2013

Nuclear weapon


nuclear weapon is an explosive device that derives its destructive force from nuclear reactions, either fission or a combination of fission and fusion. Both reactions release vast quantities of energy from relatively small amounts of matter. The first fission ("atomic") bomb test released the same amount of energy as approximately 20,000 tons of TNT. The first thermonuclear ("hydrogen") bombtest released the same amount of energy as approximately 10,000,000 tons of TNT.[1]

25 marzo 2013

22 marzo 2013

La casa coreana colpisce ancora con il Galaxy S4


Il 14 Marzo è uscito, a New York, dalla casa coreana Samsung, il nuovo Samsung Galaxy S4, ma vediamo come funziona:
Mentre leggi voracemente gli aggiornamenti di stato dei tuoi amici ti accorgi che la pagina sta scorrendo da sola, seguendo il senso della tua lettura. Proprio così, sembra che qualcuno o qualcosa sappia dove puntano i tuoi occhi suggerendo al tuo smartphone come e quando effettuare lo scrolling in automatico.
Quel qualcosa si chiama Eye Tracking e potrebbe essere una delle tante novità presenti sul Samsung Galaxy S4. Ne dà notizia il New York Times che, sulla base di una soffiata ricevuta da un dipendente della casa coreana, parla di una nuova funzionalità software in grado di interpretare i movimenti dell’’occhio umano per determinare il momento di scroll: "Ad esempio," spiega la testata, "quando gli utenti leggono articoli e gli occhi raggiungono la parte inferiore della pagina, il software effettuerà automaticamente lo scroll verso il basso per rivelare i successivi paragrafi di testo".
Insomma, dopo il touch-screen e le interfacce vocali una nuova frontiera dell’interazione sensoriale è pronta a fare capolino sui nostri dispositivi mobili. Roba, è il caso di dirlo, da stropicciarsi gli occhi.

18 marzo 2013

Papa, il primo Angelus di Bergoglio

Ore 12, Palazzo Apostolico.
Quando si affaccia Papa Pancho, come lo chiamano gli ispanofoni dal diminutivo affettuoso di Francisco, lo aspetta una impressionante fiumana di gente; la piazza era ancora più piena di mercoledì scorso, giorno dell'elezione . Un brulichio con striscioni, cartelli di “bienvenido”, slogan del tipo: Francisco primero te quiere el mundo intero. La folla era come se si fosse moltiplicata, più di 150 mila ha conteggiato a occhio padre Lombardi, ma potrebbero essere ancora di più, visto che persino nelle vie laterali non si camminava, pigiati come erano a captare da lontano la voce del Papa argentino arrivato «dalla fine del mondo». Francesco non ha paura di comunicare le sue emozioni. L'altro giorno ai giornalisti ha detto, sic et simpliciter, «vi voglio bene». Ieri ha mandato in rete il suo primo tweet, dall'account @Pontifex che nel frattempo è stato sbloccato: «Cari amici vi ringrazio, continuate a pregare per me». La genuinità del linguaggio fa centro. Il cardinale Kasper interpreta questo stile come il segnale di un ritorno «alla semplicità apostolica che c'era agli inizi del cristianesimo».

13 marzo 2013

E' arrivato

Dopo soli 2 giorni, è arrivato il nuovo papa. 19:06, l'ora dell'arrivo della fumata bianca.
Ecco, è uscito, Jorge Mario Bergoglio, il nuovo papa. Verrà chiamato "Papa Franceso".
Al prossimo aggiornamento.

12 marzo 2013

Aspettiamo l' "habemus papam" ......

Cornegliano Laudense, 12/03/2013
Oggi, è iniziato il conclave', il momento in cui viene eletto il nuovo papa. Tra i papabili ci sono Timothy Dolan, Peter Turkson, Louis Antonio Tagle, Angelo Scola e Louis Antonio Tagle.
Oggi alle 19 la prima fumata nera, in attesa della fumata bianca, segno della avvenuta elezione.

Aspettiamo la fine del conclave,
Bruschi Jodi

'Conclave è un termine che deriva dal latino cum clave, cioè "(chiuso) con la chiave". Usualmente indica sia la sala in cui si riuniscono icardinali per eleggere il nuovo papa, sia la riunione vera e propria. 

7 marzo 2013

Un "auguri" che non vale


Cornegliano Laudense, 07/03/2013

Domani, 8 Marzo, è la Giornata internazionale della donna (Festa della donna), peccato che, come dicono anche i telegiornali, un 8 marzo non basta per occuparsi di problemi delle donne e della violenza contro le donne. Domani le operatrici dei centri anti-violenza si rimboccheranno le maniche come sempre ed organizzeranno diverse iniziative, creeranno occasioni di incontro e di confronto sul loro lavoro e sulla loro esperienza del problema della violenza. Quindi, che festa è?!

La mimosa, simbolo del giorno della donna.





4 marzo 2013

3 marzo 2013

L’uomo (Homo sapiens)

Come Homo sapiens (dal latino: uomo sapiente) si designa tassonomicamentela specie umana, l'unica attualmente vivente, appartenente, secondo laclassificazione scientifica, alla superfamiglia ominoidei, i primati a cui afferiscono tutte le attuali scimmie antropomorfe e moltissime specie estinte, comprensive di tutto il genere Homo.

Il periodo che va dal paleolitico medio di circa 200 000 anni fa, all'epoca odierna, vede la comparsa, in Africa, e la diversificazione della specie Homo sapiens Linnaeus, 1758.
Dal continente africano, secondo le teorie prevalenti, circa 65-75 000 anni fa, e secondo altre evidenze retrodatata di alcune decine di migliaia di anni, in stretta coincidenza con un evento, tuttora in fase di definizione, di fortissima riduzione della popolazione globale, parte della specie iniziò un percorso migratorio che, attraverso un corridoio medio orientale la portò a colonizzare infine l'intero pianeta.
La precisa datazione dei primi esemplari definibili sapiens, tradizionalmente posta a circa 130 000 anni fa, è stata spostata dalle scienze paleontologiche indietro nel tempo, a circa 195 000 anni, da ritrovamenti etiopici nei tufi vulcanici della valle del fiume Omo. I più antichi resti anatomicamente simili all'uomo moderno[2], si possono datare con tecniche basate sui rapporto isotopici dell'argon, a 195 000 anni con una incertezza di ± 5 000 anni.
Il termine generale "uomo", in alcuni contesti può non indicare comunque questa particolare specie, ma per estensione applicarsi ad altri rappresentanti estinti della medesima area evolutiva.

 

Sintesi preliminare delle caratteristiche generali [modifica]

L'uomo vitruviano di Leonardo da Vinci, considerato una rappresentazione artistica delle perfette proporzioni di un essere umano

Data l'estensione dell'argomento le diverse caratteristiche vengono trattate più estesamente nei differenti e successivi paragrafi della voce, sintetizzando in questo le sole sezioni salienti.
Le caratteristiche anatomiche che differenziano maggiormente H. sapiens dalle specie ad esso affini e le conseguenze sulla sua biologia e comportamento si concentrano principalmente sul grado di sviluppo del sistema nervoso, inteso come massa e complessità, e sulla sua organizzazione neurale.

Sistema neuro sensoriale e adattamento [modifica]

Gli umani hanno un cervello molto strutturato e sviluppato, molto grande in proporzione alle dimensioni dell'individuo (quoziente di encefalizzazione), con notevoli doti di neuroplasticità, capace di un pensiero sviluppato sotto forma di creatività, ragionamento astratto, linguaggioe introspezione. Questa capacità mentale, combinata con la postura eretta che rende liberi gli arti superiori, rimasti prensili per l'origine arboricola comune a tutto l'ordine tassonomico, con notevoli doti di precisione e sensibilità, la visione binoculare necessaria alla percezione della profondità (stereopsi) e la conseguente precisione nella manipolazione degli oggetti, ha permesso di creare una grande varietà di utensili e manufatti per migliorare il proprio adattamento all'ambiente, la sopravvivenza, e l'espressione creativa.

Origine e diffusione [modifica]

Uomo andino. L'abbigliamento varia notevolmente e caratterizza l'aspetto esteriore umano per epoche, clima, etnie, età, status sociale e cultura.

Dall'origine africana della specie[2], nei ritrovamenti etiopici in tufi vulcanici della valle del fiume Omo, circa 200 000 anni fa (si possono datare con tecniche basate sui rapporti isotopici dell'argon, a 195 000 anni con una incertezza di ± 5 000 anni) da H. erectus, a oggi, H. sapiens si è diffuso su tutta la superficie delle terre emerse (attualmente anche nel continente Antartico, a scopi scientifici, e nonostante il clima inospitale) con una popolazione totale che ha superato, nel marzo 2012, i 7,0 miliardi di individui.[3]

Organizzazione sociale [modifica]

Similmente alla maggior parte dei primati, H. sapiens è un animale sociale. È inoltre particolarmente abile nell'utilizzo di sistemi di comunicazione per l'espressione, lo scambio di idee e l'organizzazione; crea complesse strutture sociali composte da gruppi incooperazione e competizione, che variano dalle piccole famiglie e associazioni fino alle grandi unioni politiche, scientifiche, economiche. L'interazione sociale ha introdotto una larghissima varietà di tradizioni, rituali, regole comportamentali e morali, norme sociali eleggi che formano la base della società umana.

Cultura [modifica]

La specie umana manifesta il desiderio di capire e influenzare il mondo circostante, cercando di comprendere, spiegare e manipolare i fenomeni naturali attraverso la scienza, la filosofia, la mitologia e la religione. Questa curiosità naturale ha portato allo sviluppo di strumenti tecnologici e abilità avanzate; H. sapiens è l'unica specie ancora vivente che utilizza il fuoco, cuoce i propri cibi, si veste, ed usa numerose altre tecnologie.

Gli esseri umani possiedono anche un marcato apprezzamento per la bellezza e l'estetica che, combinato col desiderio di auto-espressione, ha condotto a creative innovazioni culturali quali le arti, comprensive di tutte le discipline musicali, figurative e letterarie.

Evoluzione e diffusione della specie [modifica]

La teoria dell'evoluzione delle specie, un pilastro fondamentale della biologia moderna basata sul metodo scientifico e ricca di un approccio interdisciplinare che include la fisiologia, la primatologia, l'archeologia la geologia, la linguistica e la genetica, propone un'evoluzione della vita che, analizzando tassonomicamente il ramo filogenetico umano teorizza un percorso antropogenetico (ominazione) che porta l'uomo come specie distinta e unico rappresentante vivente della sottotribù degli Hominina a diversificarsi e diffondersi sul globo. La teoria attualmente più riconosciuta stima che:

  • la famiglia Hominidae si sia evoluta da una popolazione di protoprimati stanziatisi nel Rift africano, progenitori comuni agliscimpanzé, questo circa 5-6 milioni di anni fa
  • che 2,3-2,4 milioni di anni fa il genere Homo si sia differenziato dall'Australopithecus e diffuso sul globo
  • che, anche con possibili ibridazioni successive con specie affini (come neandertal, denisova), la specie H. sapiens si sia sviluppata anch'essa in Africa, (circa 200 000 anni fa)
  • successivamente (100 000 - 65 000 anni fa) la specie sia ugualmente migrata tra i continenti.

Il processo evolutivo non si è limitato alla sola evoluzione della specie ma, stante l'aumento della complessità e la versatilità della mente umana risultante dal processo biologico, ha comportato una contemporanea e veloce, comparativamente ad altre specie viventi, evoluzione in ambito sociale, tecnologico e culturale.

Evoluzione biologica [modifica]

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Per approfondire, vedi la voce Evoluzione umana.

Lo studio scientifico dell'evoluzione umana comprende lo sviluppo del genere Homo e lo studio degli altriominidi quali, ad esempioAustralopithecus strettamente correlati con esso. Gli uomini moderni appartengono alla specieHomo sapiens, per alcuni autori suddivisibile in due sottospecie:Homo sapiens sapiens e Homo sapiens idaltu (tradotto approssimativamente come "uomo saggio maggiore"), estinto.
Dal punto di vista anatomico, gli uomini moderni appaiono in testimonianze fossili risalenti a 130 000 anni fa in Africa.[5][6] eetiopici in tufi vulcanici della valle del fiume Omo, circa 200 000 anni fa[2], datati con tecniche basate sui rapporto isotopici dell'argon, a 195 000 anni con una incertezza di ± 5 000 anni.

I parenti più stretti ancora viventi diHomo sapiens sono le due specie appartenenti al genere Pan, comunemente noti comescimpanzé: il bonobo (Pan paniscus) e lo scimpanzé comune (Pan troglodytes). Le due specie sono ugualmente vicine, ovvero condividono lo stesso antenato comune; la differenza principale tra essi è l'organizzazione sociale: matriarcale per il bonobo e patriarcale per lo scimpanzé comune[7]. Il sequenziamento completo del genoma ha portato alla conclusione che "dopo 6,5 milioni di anni di evoluzione separata, le differenze tra bonobo/scimpanzé ed umani sono soltanto dieci volte maggiori di quelle esistenti tra due persone qualsiasi e dieci volte minori di quelle esistenti tra ratti e topi". Infatti, il 98,6% della sequenza di DNA è identica tra le due specie di scimpanzé e gli uomini.[7][8][9][10] È stato stimato che la linea umana si sia distaccata da quella degli scimpanzé circa cinque milioni di anni fa e da quella dei gorilla circa otto milioni di anni fa. Tuttavia, un cranio ominide rinvenuto in Ciad nel 2001, classificato come Sahelanthropus tchadensis, risale approssimativamente a sette milioni di anni fa, la qual cosa potrebbe indicare una divergenza precedente[11]; anche studi del 2009 suArdipithecus ramidus portano a 5,4-7,4 milioni di anni la probabile divergenza. Queste minime differenze genetiche hanno portato alcuni scienziati, il più noto dei quali al vasto pubblico è Jared Diamond, ad ipotizzare una riunificazione di uomini e scimpanzé sotto lo stesso genere Homo, come nell'originale schema di Linneo del Systema Naturae, edizione 1758. Ciò implicherebbe ovviamente una revisione totale almeno dei generi Pan, Ardipithecus, Kenyanthropus, Australopithecus e Homo.

L'attuale variabilità genetica della specie umana è estremamente bassa, comparativamente a quanto succede in altri raggruppamenti tassonomici animali.
I genetisti Lynn Jorde e Henry Harpending dell'università dello Utah hanno suggerito che la variazione del DNA umano è piccolissima se comparata con quella di altre specie e che durante il Tardo Pleistocene, la popolazione umana fosse ridotta a un piccolo numero di coppie genitoriali - non superiori alle 10 000 e forse intorno alle 1 000 - con la conseguenza di un pool genico residuo molto ristretto, la fortissima riduzione della popolazione globale accennata nell'introduzione della voce. Sono state formulate varie spiegazioni per questo ipotetico collo di bottiglia, tra cui la più famosa Teoria della catastrofe di Toba.

L'evoluzione umana è caratterizzata da un certo numero di importanti tendenze fisiologiche, incluse l'espansione della cavità cerebrale e del cervello stesso, che arriva, con una distribuzione variabile per ogni singolo individuo, ad un volume tipico di 1 260 cm³[12][13], oltre il doppio di quello di uno scimpanzé o gorilla. Il ritmo di crescita postnatale del cervello umano differisce da quello delle altre scimmie antropomorfe (eterocronia), permettendo un lungo periodo di apprendimento sociale e l'acquisizione del linguaggio nei giovani umani. Gliantropologi fisici sostengono che la riorganizzazione della struttura del cervello sia più importante della stessa espansione cerebrale. Altri significativi cambiamenti evolutivi includono una riduzione dei denti canini, lo sviluppo della locomozione bipede e la discesa dellalaringe e dell'osso ioide che permise il linguaggio. Come siano collegate queste tendenze e quale sia il loro ruolo nell'evoluzione di una complessa organizzazione sociale e della cultura rimangono questioni ancora dibattute[14][15].

Sottospecie [modifica]

L'Homo sapiens è una specie monotipica, che alcuni antropologi allo stato attuale dell'arte considerano invece costituita da due diversesottospecie:[16]

Sono state proposte nel corso del tempo come paleosottospecie di Homo sapiens:

Questi inserimenti sono attualmente ritenuti non del tutto verificati, quindi entrambe sono ritenute specie, anche se sono tuttora in corso indagini con l'utilizzo di tecniche di biologia molecolare, per la verifica di possibili, eventuali riapparentamenti genetici. Al 2011, gli studi basati sul'analisi matrilineare del DNA mitocondriale, mostrano una scarsa possibilità di passata ibridazione, mentre le analisi del genoma nucleare, anche stimolate dal progetto Neanderthal genome project del Max Planck Institute for Evolutionary Anthropologytedesco e del 454 Life Sciences statunitense di sequenziamento del genoma neandertaliano indicano una certa ibridazione per alcune popolazioni euroasiatiche.[17][18].

  • Uomo di Denisova è la definizione provvisoria di una popolazione di Homo, le cui relazioni genetiche con le altre specie sono in fase di definizione attraverso analisi del DNA cellulare e mitocondriale.[19]

Componenti genetiche provenienti dall'Uomo di Denisova e di Neandertal presenti nel DNA umano moderno sono state verificate, negli ultimi anni, a seguito di sequenziamenti completi; in particolare si ritrovano evidenze del primo nelle popolazioni melanesiane. Si ipotizzano importanti coinvolgimenti di queste sequenze nel miglioramento del nostro sistema immunitario[20], in particolare dei geni HLA di classe I, il complesso maggiore di istocompatibilità umano.

Evoluzione culturale [modifica]

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Per approfondire, vedi la voce Preistoria.

Si sono osservate nelle popolazioni umane in età contemporanea, in alcuni casi tendenzemicroevolutive superiori a quelle attese sotto l'esclusivo effetto della sola deriva genetica casuale, se presenti fattori favorenti la selezione naturale[21]. Nell'esempio specifico un anticipo dell'età di riproduzione (età media al primo figlio scesa da 26 a 22 anni) dall'inizio del XIX secolo al 1940, in un'isola canadese a un centinaio di chilometri da Québec, in Canada. Pur con le tolleranze dovute ai fattori socioeconomici confondenti, il dato risulterebbe significativo.

L'irrilevanza, su scala temporale storica, del processo di evoluzione biologica non segna una stasi nel progresso della specie.

Pur rimanendo biologicamente la stessa specie da circa duecentomila anni[22], e non subendo alcuna mutazione significativa da almeno diecimila, il processo evolutivo passa all'ambito sociale, tecnologico e culturale.

Le prime e significative fasi dello stesso, in parte portate avanti da progenitori evolutivi della specie attuale, rientrano nello studio della preistoria.

La stasi apparente nell'evoluzione biologica, in realtà è un fatto dovuto alla periodizzazione considerata, nella scala temporale di riferimento.

Rarefatte esplosioni evolutive su scale a lungo termine (centinaia di migliaia/milioni di anni), d'altronde, sembrerebbero riflettere cambiamenti permanenti, come appunto la genesi di nuove specie, mentre fluttuazioni a breve termine rappresenterebbero le variazioni di nicchia locali, ottimali, selezionate da limitate variazioni ambientali all'interno di una zona, e utili a creare popolazioni all'interno della specie, adattate alle nuove condizioni.

L'apprendimento sociale diventa quindi essenziale e primario per l'adattamento umano[23] all'ambiente, e principale motore del presente, osservabile, processo evolutivo.

Popolamento del pianeta [modifica]

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Per approfondire, vedi la voce Migrazioni umane.

Esistono teorie più o meno condivise sulle origini dell'uomo contemporaneo. Esse riguardano il rapporto tra gli uomini moderni e gli altri ominidi.

  • L'origine africana dell'Homo sapiens è il modello paleoantropologico dominante tra le teorie che tendono a descrivere l'origine e le prime migrazioni umane dell'anatomicamente moderno.
    È conosciuta anche come: Ipotesi dell'origine unica, Fuori dall'Africa, Ipotesi africana, Teoria della migrazione dall'Africa (dall'inglese Out of Africa o Out of Africa 2), Origine africana recente, Ipotesi di un'origine unica e recente (RSOH dall'inglese recent single-origin hypothesis), Teoria del rimpiazzo (dall'inglese Replacement Hypothesis).
    L'ipotesi dell'origine unica, propone che gli uomini moderni si siano evoluti in Africa[2] e che siano poi migrati all'esterno sostituendo quegli ominidi che erano in altre parti del mondo.
    Su di essa sussistono vastissime evidenze paleoantropologiche, date da diverse migliaia di ritrovamenti fossili, archeologiche[24], linguistiche[25], climatologiche (modificazioni climatiche e conseguenti selezioni della popolazione), genetiche (mtDNA e nucleare, in particolare Aplogruppi del cromosoma Y)[26][27][28][29][30][31][32][33].
    • I dati molecolari condotti mediante marcatori non ricombinanti, come il DNA mitocondriale, sostengono questa ipotesi. L'analisi filo-geografica ha infatti mostrato che il popolamento da parte dell'uomo moderno dei continenti è proceduto ad ondate successive a partire dal continente africano.
    • I dati paleo-antropologici testimoniano che in principio sarebbe emersa una popolazione del sud dell'Africa, isolatasi dal resto della popolazione, in un'epoca compresa tra i 100 ed i 200 000 anni fa, costituita da individui piuttosto gracili rispetto ai tipi prevalenti di Homo heidelbergensis ed Homo neanderthalensis. Gli individui originari della umanità odierna furono costituiti da una popolazione Khoisan ancestrale da cui derivò l'attuale tipo etnico Khoisan[34][35]. Erano individui piccoli e snelli, con una scatola cranica grande, un apparato masticatorio meno massiccio di altre specie, e presumibilmente la pelle scoperta da peli e un linguaggio evoluto. Probabilmente in origine adattati per vivere presso ambienti acquatici e di foresta in zone tropicali.
      Da questo nucleo originario sarebbero derivate tre ramificazioni che dettero origine una al tipo koishan l'altra al tipo dei pigmeiafricano e il terzo tipo da cui derivarono tutti gli altri tipi etnici umani[35]. Dal terzo tipo derivò inizialmente la popolazioneaustraloide che si diffuse partendo dall'Africa orientale circa 60 000 anni fa, e forse più, colonizzando[36] tutta la zona tropicale fino al continente australiano, una popolazione dalla pelle scura che non utilizzava abbigliamento per difendersi dal freddo e che si diffuse seguendo le coste dei mari in cerca di molluschi. Recenti aggiornamenti basati su repertazioni[37] in territorio arabico anticipano di alcune migliaia di anni questa fase migratoria, ipotizzando un corridoio passante per la parte meridionale del Mar Rosso, e sollevando dei dubbi sul posizionamento precedente o seguente il grande evento di riduzione della popolazione umana concomitante (Teoria della catastrofe di Toba).
      La seconda ondata è quella del tipo dell'uomo di Cromagnon, partita dal medio-oriente circa 40 000 anni fa che colonizzò il continente Europa, questa popolazione era di alta statura aveva la carnagione più chiara era dedita alla caccia di grande selvaggina, utilizzava una sofisticata tecnologia della pietra ed usava pellicce per coprirsi. I resti più antichi di Homo Sapiens in Europa sono datati a 44.000 anni fa e si riferiscono a dentature rinvenute nella Grotta del Cavallo nella Baia di Uluzzo nel Comune di Nardò. I reperti, ritrovati durante scavi condotti dal prof. Palma Di Cesnola dell’Università di Siena nel 1964, finora ritenuti appartenenti all'uomo di Neandertal, sono stati oggetti di nuovo studio nel 2011: i fossili degli strati coevi alle dentature (conchiglie) esaminati al radiocarbonio nei laboratori dell'Università di Oxford per conto del Dipartimento di Antropologia dell'Università di Vienna e lo studio morfologico dello smalto delle dentature, ne hanno confermato l'appartenenza all'Homo Sapiens, spostando di almeno 4.000 anni la datazione sulla presenza dell'uomo moderno in Europa e confermando, altresì, la coabitazione almeno nell'ambito del sito del ritrovamento dell'uomo di Neandertal con l'uomo moderno[38]
      La terza ondata circa 25 000 anni fa, partì sempre dal medio oriente e si spinse attraverso l'Asia centrale fino in America settentrionale, di essa resta la popolazione Ainu del Giappone come esempio puro, da questa popolazione più diffusa derivarono tutti i tipi etnici successivi. La comparsa degli uomini grandi cacciatori determinò l'estinzione di molte specie animali alla fine delpleistocene tra cui anche la scomparsa di tutte le altre specie di Homo sapiens.
      Circa a 12 000 anni fa risale la comparsa del tipo paleomongolico che si diffuse dall'Asia centrale fino a colonizzare tutto il continente America. Circa a 7 000 anni fa risalgono le diffusioni dei tipi etnici mediterranei che dal medio oriente si diffusero in Europa e India, ed il tipo neomongolico che si diffuse in Asia orientale, questi ultimi tipi umani sono dediti alle attività economiche dell'agricoltura e allevamento. Infine vi sono le grandi diffusioni umane dei periodi storici che specie negli ultimi secoli ha portato alla grande diffusione del tipo europoide, come tipo ibrido tra i tipi Cro Magnon e mediterraneo e neo-mongolide, che attraverso la colonizzazione ha dato origine ad altre popolazioni ibride in tutti i continenti, un processo che continua oggigiorno e tende ad una completa ibridazione di tutti i tipi umani.
  • L'ipotesi multiregionale, o della continuità regionale invece, propone che gli uomini moderni si siano evoluti, almeno in parte, da popolazioni di ominidi indipendenti.[39]
  • L'Ipotesi dell'origine Euroasiatica o "Out of Eurasia" è una terza ipotesi alternativa, variante della multiregionale. Rivedendo in qualche modo l'ipotesi multiregionale sulla base di ritrovamenti archeologici euroasiatici, dallo studio del DNA ( aplogruppo M-N-R dell'mtDNA e gli aplogruppi D-E-C-F del cromosoma Y) ipotizza un'origine euroasiatica dell'Homo sapiens.
Evoluzione tecnologica e sociale [modifica]

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Per approfondire, vedi la voce Storia dell'uomo.

L'agricoltura è stata una tappa delle diverse strade percorse nella civilizzazione umana,

L'uomo moderno è caratterizzato dal suo modello culturale connesso strettamente allasocietà a cui appartiene. Questa prospettiva, non si pone come unicità del regno animale. Viene considerato fatto acquisito dalle ricerche in ambito neurobiologico e neurocognitivista che l'espressione culturale non abbia assolutamente un valore extra-naturale. Inoltre altri animali (delfini, primati, elefanti, ecc) presentano un passaggio di conoscenza in senso orizzontale, presentano quindi cultura. È evidente però che nell'essere umano questa attitudine è ipertrofica, se paragonata ad altri animali.

Dalla sua comparsa sulla terra fino ad oggi, culture e società umane hanno continuamente subito mutamenti, in un lento e progressivo sviluppo che ha portato ad un'evoluzione culturale dell'essere umano, chiamata sinteticamente progresso.

Nel corso della storia le varie società si sono sviluppate, portando avanti una complessità sempre crescente, con l'aumentare delle conoscenze, delle varie culture e delle popolazioni. Crisi alimentari, scoperte e rivoluzioni scientifiche e sociali hanno spesso segnato i passaggi di questa evoluzione.

Il progresso della civiltà umana ha portato al prolungamento della speranza di vita e al miglioramento delle condizioni igienico sanitarie, al riconoscimento di diritti dell'uomo, alla maggior conoscenza delle risorse naturali e al miglioramento della qualità di vita generale, anche se a tutt'oggi in molte parti del mondo queste evoluzioni sono avvenute solo in parte o non sono ancora potute avvenire.

Caratteristica di questa parte evolutiva è la sempre maggiore velocità nel trasferimento orizzontale di elementi culturali, reso sempre più efficiente dai mezzi tecnologici che, a partire dalla scrittura, hanno reso possibile il fenomeno. La trasmissione veloce, a distanza, delle informazioni a partire dal XIX secolo, ha velocizzato il fenomeno, cresciuto esponenzialmente nel XX e XXI con le tecnologie digitali.

Esplorazione dello spazio esterno al pianeta [modifica]

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Per approfondire, vedi la voce Esplorazione spaziale.

I primi oggetti lanciati dall'uomo all'esterno dell'atmosfera sono stati i vettori V2 di Wernher Von Braun nel 1942, progettati per scopibellici e non esplorativi ma che nel 1944 effettuarono voli di test per scopi scientifici, entrando nella termosfera. Il primo oggetto ad essere messo in orbita intorno al pianeta Terra è stato lo Sputnik 1, lanciato dal Programma spaziale sovietico nel 1957. Sempre nell'ambito del programma sovietico il 12 aprile 1961 Jurij Gagarin fu il primo essere umano a volare nello spazio esterno, mentre nell'ambito del programma Apollo gli astronauti Neil Armstrong e Buzz Aldrin furono i primi ad atterrare sulla luna e camminare sulla sua superficie.

Nel 1971 la stazione spaziale Saljut 1 fu il primo presidio permanente al di fuori dell'atmosfera, sostituita successivamente da altre stazioni fra cui la Mir e la Stazione Spaziale Internazionale.

2 marzo 2013

Ciao a tutti….

Ciao a tutti, io sono Jodi Bruschi, uno scienziato. No scherzo, sono solo uno studente delle medie, con tanti amici e amiche, parenti e conoscenti.

Da oggi, 02/03/13 ore 23, inizio a scrivere su questo nuovo blog!

Quindi, incrociamo le dita, e speriamo che vada tutto bene.

ALLA PROSSIMA!!!!